Lezione quattordici – Stile Italiano

Lezione quattordici – Stile Italianostil-italian

Programme 14

Stile italiano

Anna: Florence, Firenze, regional capital of Tuscany and birthplace of the poet Dante, famous all around the world for the glories of its past. Yet today in Florence, as in many other historic Italian cities the past is tempered with the present in a distinctively Italian style. A leading advocate of combining the old with the new is architect Riccardo Bertoni. His high-tech flat overlooks the heart of the old city – il centro storico. He belongs to an influential group of architects, know as il gruppo Portoghesi who specialise in lo stile italiano.Riccardo Bertoni, Lei è architetto e vive a Firenze da diversi anni, ma perchè ha scelto Firenze?

Riccardo Bertoni: Firenze per motivi puramente casuali. Il fatto però di esserci è estremamente interessante perchè mi mette in relazione, in qualche misura, con gli architetti che ci sono vissuti prima come Michelangelo, Brunelleschi o Buontalenti che hanno segnato la storia dell’architettura del passato.

Anna: Lei lavora da qualche anno con Paolo Portoghesi. In che cosa consiste l’identità della Scuola Portoghesi?

Riccardo Bertoni: Mah, diciamo nella riscoperta delle tradizioni del luogo e nella realizzazione di progetti che sono caratterizzati dal luogo stesso in cui vengono inseriti.

Anna: Secondo Lei questa è un’esigenza diffusa e, se lo è, durerà?

Riccardo Bertoni: Mah, sulla diffusione in questo momento non abbiamo grandi risposte. Sulla durevolezza nel tempo, sicuramente sarà la tendenza che nei prossimi anni si dovrà affermare per evitare di avere delle periferie che sono, che hanno perso ormai ogni identità e che fanno sembrare Caracas, Firenze o Tokyo o New York città totalmente uguali.

Anna: Si tratta quindi della salvaguardia del patrimonio artistico?

Riccardo Bertoni: Sicuramente. E’ importantissimo riconoscere quello che ognuno ha scritto nelle pagine della storia del passato e riproporlo oggi.

Anna: Parliamo delle opere che Lei ha realizzato con Paolo Portoghesi. Quale Le piace di più?

Riccardo Bertoni: Mah, sicuramente l’ultima, che è il salone delle Terme Tettuccio a Montecatini. Si tratta di uno spazio coperto, atto ad ospitare le persone in caso di pioggia… nei momenti di brutto tempo, appunto, che è realizzato con delle strutture abbastanza avanzate da un punto di vista tecnologico, e che però risponde a delle caratteristiche culturali tipiche del luogo, appunto come dicevo prima. Hanno…sono degli…degli elementi naturali, naturalistici meglio, che si rifanno a una tradizione neo-liberty che a Montecatini è estremamente diffusa.

Anna: What do some of the spa users think of it? Che cosa pensa di questa sala?

Lady 1: Guardi, al primo impatto sembra una cosa un po’…ma poi, guardandolo bene, insomma piace anche perchè è una cosa strana, una cosa un po’originale.

Lady 2: E’ una sala molto bella, un’architettura molto particolare sia il pavimento che la struttura portante è veramente molto interessante.

Anna: The Sala Portoghesi is part of the Terme del Tettuccio, one of the most striking spa buildings in Montecatini, built in 1775, renovated in the 1920s then further restored in the 80s. It’s an example of how modern architecture can be combined with the old. People come from all over Italy to drink the waters renowned for their healing properties. Often, the trips is combined with a holiday.

Anna: Signora, per quali ragioni viene a Montecatini?

Lady 3: Vengo a Montecatini da cinque (5) anni, regolarmente, ogni anno, per la cura dell’acqua, dei fanghi e per divertirmi un poco perchè Montecatini è bella.

Lady 4: Ho cominciato come vacanza, così, per divertimento, poi, in seguito, ci ho trovato gusto, ho trovato utilità e ho imparato a fare le cure preventive.

Anna: There is a whole range of spa centres and hotels for people to choose from here in Montecatini.

Anna: Dottor Andrea dal Pino, Lei è il presidente dell’ufficio turistico di Montecatini. Mi potrebbe spiegare a chi appartengono le Terme e chi le gestisce?

Dottor dal Pino: Le Terme appartengono allo Stato e le gestisce un..una società con a capo un presidente.

Anna: Le Terme di Montecatini sono fra le più conosciute d’Italia e forse anche d’Europa. Costa molto fare una cura qui?

Dottor dal Pino: Ecco, per quei pazienti che appartengono al servizio sanitario nazionale non costa niente. Costa soltanto l’albergo che scelgono, però qui c’è molta scelta per gli alberghi perchè abbiamo alberghi di diverse categorie. Per quelli, invece, che vengono privatamente, ovviamente pagano e anche quello, però, in rapporto alla cura che desiderano prendere cioè che può essere di prima categoria o di seconda categoria.

Anna: A Montecatini convivono esempi di architettura tradizionale, come le Terme del Tettuccio e di architettura moderna, come la sala Portoghesi. E’ difficile questa convivenza?

Dottor dal Pino: Mah, Le dirò… sono due opere d’arte completamente diverse, fatte in epoche diverse. Però essendo due opere d’arte, convivono armoniosamente insieme. Ecco. Almeno a mio parere.

Anna: There is a strong tradition of blending the new with the ancient in Italy where so many buildings are centuries old. 13th and 14th century Chiesa Di Santa Croce here in Florence has a façade dating from the nineteen hundreds. Today however some of the skills that produced the masterpieces of Florence are in danger of dying out. Craftsmen at the Pietre Nell’arte produce mosaics using methods that have barely changed since the Renaissance, but owner Renzo Scarpelli is having problems finding young people prepared to learn the craft. Signor Scarpelli, a quando risale la tradizione dei mosaici?

Renzo Scarpelli: La lavorazione dei mosaici è iniziata nel periodo rinascimentale con la famiglia dei Medici. Poi si è tramandata nel tempo fino a oggi, tramite le botteghe artigiane.

Anna: Ma Lei da chi ha imparato?

Renzo Scarpelli: Io ho imparato in una di queste botteghe artigiane, qui a Firenze e ho iniziato all’età di tredici (13) anni.

Anna: Ci vuole molto tempo per imparare?

Renzo Scarpelli: Sì, è molto difficile perchè dobbiamo imparare a conoscere un’infinità di materiali e la tecnica di lavorazione che è molto complessa.

Anna: Mi potrebbe far vedere come si fa?

Renzo Scarpelli: Certo, possiamo passare al laboratorio.

Anna: Ci vuole molto tempo per imparare? Mi potrebbe far vedere come si fa?

Renzo: Prego, si accomodi.

Anna: Grazie.

Renzo: Questa è la prima fase di lavorazione in cui tagliamo le pietre a fette per la lavorazione del mosaico. Ecco fatto, adesso andiamo di là.

Anna: Bene.

Renzo Scarpelli: Si accomodi.

Anna: E questo a che cosa serve?

Renzo Scarpelli: Questa è la morsa che serve per tagliare le lastre di pietra, qui abbiamo già preparato il disegno dell’oggetto che vogliamo realizzare, con questo arco di castagno, filo di ferro, passiamo dentro a questo foro, fermiamo qui.

Anna: Ah, ho capito.

Renzo Scarpelli: E con questa polvere abrasiva con acqua iniziamo il taglio.

Anna: Ma, ci vuole molta pazienza?

Renzo Scarpelli: Sì, certo. E’ un lavoro che richiede molta pazienza. Essendo un lavoro molto difficile da imparare, con delle fasi di lavorazione molto lunghe, sinceramente serve un’infinità di pazienza per poterlo fare.

Anna: Ma Le piacerebbe cambiare mestiere?

Renzo Scarpelli: No, assolutamente. Mi è sempre piaciuto questo lavoro. Non lo cambierei assolutamente. Anzi, stiamo cercando di tramandarlo, insegnandolo ai giovani. Purtroppo sono sempre in meno quelli che sono disposti a fare questo mestiere perchè comporta molte difficoltà, per impararlo, essendo molto difficile.

Anna: Ma, se non ci sarà nessuno, che cosa succederà?

Renzo Scarpelli: Beh, se non si troveranno altri che vorranno continuare, questo lavoro scomparirà. Fortunatamente io ho un apprendista che sta imparando questo lavoro con me da anni. Spero che lui potrà tramandare nel tempo questa lavorazione.

Anna: Stefano, che cosa stai facendo?

Stefano: Questa è una delle fasi terminali della lavorazione del mosaico in cui stiamo assemblando i pezzi di pietra precedentemente segati e anche una delle lavorazioni più importanti.

Anna: Scarpelli’s work is on display along with mosaics from the seventeen hundreds in the oldest mosaic shop in Florence which was established in 1668. Scusi signora, posso guardare?

Lady 5: Sì, prego.

Anna: Signora, a chi piacciono i mosaici? A chi li vende?

Lady 5: Piacciono un po’ a tutti ma specialmente ai turisti perchè apprezzano questa mano d’opera così tipicamente fiorentina.

Anna: Ma, eh, vorrei sapere, questo mosaico è antico?

Lady 5: Questo mosaico è antichissimo ed eseguito in porfido egiziano durissimo e rarissimo.

Anna: E a quando risale?

Lady 5: Risale alla fine del settecento, stile neoclassico.

Anna: Vorrei fare un regalo ad un’amica. Mi potrebbe far vedere un paesaggio toscano?

Lady 5: I paesaggi toscani bisogna andare qua, prego.

Anna: Ah, grazie.

Lady 5: Ecco, c’è questo paesaggio toscano.

Anna: Bello.

Lady 5: E questo paesaggio fiorentino.

Anna: Ah, molto bello.

Lady 5: Poi ci sono i paesaggi di Renzo Scarpelli nell’altra stanza. Ecco questi sono i lavori di Renzo Scarpelli.

Anna: Ah, conosco già i lavori di Scarpelli, mi piacciono tanto. Ma, Lei quale mi consiglia?

Lady 5: Mah, è un po’ il gusto personale ma sono tutti belli. Questi sono colori più tenui, più delicati.

Anna: Mmm, Senta, prenderei questo, ma vorrei farlo spedire in Inghilterra. Lo può spedire in Inghilterra?

Lady 5: Non ci sono problemi.

Anna: Posso pagare con un assegno?

Lady 5: Certamente.

Anna: A chi lo intesto?

Lady 5: Alla ditta Ugolini.

Anna: Vorrei farlo spedire in Inghilterra – lo può spedire in Inghilterra?

Anna: The blend of old and new clearly appeals to the many tourists who visit Florence every day.

Anna: Le piacerebbe tornare a Firenze perchè?

Man 1: Mi piacerebbe moltissimo perchè è una città splendida, tanti monumenti, si sta bene.

Anna: Le piacerebbe tornare a Firenze?

Man 2: Non mi piacerebbe mai andar via.

Anna: Se ritornerà, che cosa Le piacerebbe fare?

Lady 6: Mi piacerebbe vedere le cose che non ho ancora visto perchè, malgrado tutto, ci sono sempre cose in Firenze che non si riesce a vedere.

Anna: Che cosa mi dice dello stile di Firenze?

Lady 7: Beh, Firenze non ha bisogno di rappresentazioni perchè è una città unica al mondo per…che raccoglie tutti gli stili più belli e più significativi della nostra storia e… è unica e…è..è splendida.

 

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