Lezione 16- Posso presentarmi

Lezione 16- Posso presentarmiprezantohemi

Programme 16

Posso presentarmi?

Anna: This is Lake Monticchio in the region of Basilicata. I have returned to the south of Italy to meet two people who in many ways reflect the Italian way of business life. One is a rags to riches story of a young shoemaker who came to own a vast shoe and clothing empire. The other is a story of a family man who has risen to the top in the motor trade but still manages to fit in many other interests. Both are linked by their passion for that very Italian business – il calcio. Antonio Filograna started off as a cobbler in Casarano. Since the war and with his wife’s help he’s managed to build one of the largest shoe-making empires in Italy.

Antonio Filograna: Io sono Filograna, come nome Antonio. Sono di Casarano, provincia di Lecce. Salentino, anzi debbo aggiungere del basso Salento. La mia famiglia è composta di due persone, io e mia moglie. Mia moglie debbo dire ha dato tanto al successo del gruppo attualmente, parlo nei primi anni del matrimonio. Chè si lavorava, si collaborava, lavorando costantemente tra me e mia moglie, insomma…abbiamo…ci siamo dedicati con grande passione per il successo attuale.

Anna: Ecco, Lei ha iniziato come calzolaio.

Antonio Filograna: Sono e ho iniziato come calzolaio e mi sento anche onoratissimo di questa scelta fatta da ragazzo. Questo mestiere ho cercato anche di perfezionarlo tecnicamente andando su a Milano a sedici (16) anni. Ritornato dopo la guerra  quaranta-quarantacinque (40-45), congedandomi, era una mia prerogativa di essere qualcuno in campo della categoria calzaturiera italiana. La Lombardia aveva già quella professionalità calzaturiera in Italia, così l’Emilia, così…il Veneto dopo. Io volevo veramente crescere, però ero sprovvisto di tecnologia, ero sprovvisto di ricerca. Potevo attingere nel nord ciò che io volevo realizzare nel sud.

Anna: Quindi Lei ha riportato un’esperienza…

Antonio Filograna: Quindi.

Anna: …acquisita al nord qui.

Antonio Filograna: Esattamente. Frequentando delle fiere, avendo contatti con degli imprenditori nordici, possibilmente entrando anche nelle aziende come curioso, Filograna, di quello che era…poteva essere l’azienda nordica con quello che io volevo realizzare nel sud. Innanzitutto i miei traguardi erano quelli di realizzare un nome di quello che era il mio prodotto. Un nome che fu realizzato come marchio FILANTO. Si parla del mio nome. Cioè FILANTO si intende Filograna…poi lei si fa Filograna, Filograna Antonio. Questo è il marchio FILANTO, il mio nome.

Anna: As well as the technological expertise gained in his visits to the northern firms, it was imagination (a much valued characteristic in Italy) that helped Antonio Filograna achieve success.

Antonio Filograna: Certo debbo dire che la fantasia dell’italiano ce l’ha nel sangue, non solamente la mia, che credo di averela dimostrata in tante circostanze, ma è l’italiano stesso pieno di fantasia. Proprio in funzione della fantasia, credo che abbiamo dimostrato di realizzare qualcosa a livello…a livello nazionale e soprattutto a livello internazionale.

Anna: One of his concerns is care of the elderly. He’s funded the building of a new centre, named after his father, replacing the smaller one he runs now. Per esempio io so che Lei si interessa, per esempio, degli anziani…

Antonio Filograna: Ecco, questo è un altro argomento che mi…mi sta a cuore, visto che Lei mi fa una domanda che la ritengo molto importante, il fatto dell’investimento negli anziani. Io fin dal millenovecentosettantacinque (1975) mi dedico agli anziani. Ho già un istituto piccolo, un istituto degli anziani.

Anna: Lei è un uomo di successo. Il successo Le ha portato tante belle cose ma anche delle cose spiacevoli.

Filograna Antonio: Questa è un’altra esperienza, esperienza che non voglio augurarla a nessun…a nessun essere umano. Il sequestro è una cosa brutta. Il sequestro è qualcosa che resta…resta nel cuore e batte più forte il cuore quando si tocca il sequestro o un sequestratore. Cosa vuole che Le dica? Sono contento di essere…di aver visto il mondo. E’ come quando un uomo muore e si vede rinato. Questo è il sequestro dell’uomo sequestrato. E si diventa – consentitemelo – si diventa più umile. E’ come se uno è morto ed è resuscitato.

Anna: Filograna’s passion for business is equalled only by his enthusiasm for football: FILANTO sponsors the local team, Casarano Calcio, which plays in the third division, and attracts devoted and passionate support. Filograna’s interest in football is shared by his nephew Antonio: he admires his uncle’s dedication and committment.

Antonio: FILANTO a Casarano è sinonimo anche di sport perchè è da tredici (13) anni che mio zio è alla guida di questa società e alla base anche da parte sua c’è la passione. Anche lui è di Casarano, come Lei ben saprà, per cui, quando si porta avanti una bandiera, un simbolo, costa sacrificio, costa denaro, però c’è sempre la passione, la gioia di portare avanti una bandiera in campo nazionale.

Anna: Members of the team are encouraged to pursue other interests whilst playing for Casarano.

Vox pop 1: La domenica quasi sempre ho il permesso dal mister per andare a Bari dove sono iscritto alla facoltà di giurisprudenza però faccio scienze politiche e il secondo anno ho dato cinque esami, sono in buona media e…e in più, ecco, ascolto musica però il calcio è la…è il mio… il mio hobby massimo, ecco.

Vox pop 2: Sono cresciuto nella giovanile dell’Inter. Ho esordito in serie A sette anni fa, poi ho girato un pochettino per varie squadre di seconda, di seconda serie, di serie B e adesso da tre stagioni sono qui a Casarano dove mi trovo benissimo e..e spero di contribuire e di restare qui ancora…ancora a lungo.

Anna: Amongst the hills of Basilicata lies the region’s main town: Potenza. There, at a major car showroom, I met Canio Leone. He’s in charge of sales here, but divides his spare time between acting as a referee, running a theatre agency and being with his family. Buongiorno.

Canio: Buongiorno.

Anna: Anna Mazzotti.

Canio: Canio Leone, sono il responsabile vendite della concessionaria VW Audi di Potenza.

Anna: E mi dica in che cosa consiste il suo lavoro?

Canio: Il mio lavoro consiste nell’organizzazione e nella responsabilità delle vendite di questa concessionaria.

Anna: E come ha iniziato questo lavoro?

Canio: Ma diciamo per caso, perchè il lavoro della vendita delle auto è venuto in conseguenza di un’altra attività che io già avevo ed era un’attività sportiva. Io faccio l’arbitro di calcio. Lo faccio da quando ero proprio giovanissimo, e questa attività sportiva mi ha introdotto nel mondo dell’auto perchè uno dei dirigenti arbitrali era un dirigente della VW Audi di Potenza, il quale mi ha inserito in questo lavoro, mi ha fatto fare un provino, poi sono stato assunto e da dodici (12) anni faccio questo lavoro.

Anna: A proposito di questa attività, so che Lei ha un’attività commerciale anche di famiglia e…

Canio: Diamoci del tu, Anna, perchè diventa più facile comunicare.

Anna: Molto volentieri.

Canio: Grazie.

Anna: Ma io so che tu fai molte altre cose…

Canio: Faccio un’altra attività che è nata come un’attività hobbistica, un’attività di hobby, e poi si è trasformata come una seconda attività per me. Io mi interesso di organizzazione di concerti musicali, di spettacoli musicali. Io ho creato un’organizzazione che si chiama Agenzia Teatrale Rullo che s’interessa di questo tipo di manifestazioni. Anna, questa è la mia famiglia…Teresa.

Anna: Piacere.

Teresa: Ciao.

Canio: La piccola Carmen.

Anna: Ciao bella.

Canio: E lui è Vincenzo.

Anna: Ciao, piacere di conoscervi.

Teresa: Come va?

Anna: Molto bene, grazie. Canio and Teresa met in the early 70s and both have fond memories of the first years of their courtship.

Canio: Ma io mi sono conosciuto con Teresa nel millenovecentosettantadue – settantatre (1972-73), perchè mi sono trasferito a Potenza nel millenovecentosettanta (1970) da Rionero.

Teresa: M’invitava, vieni a ballare la domenica, il sabato. Qualche volta andavo, qualche volta no, chiaramente per tenerlo sulla corda. Beh, chiaramente all’inizio ho detto “ma questo vuole scocciare” poi non è stato il colpo di fulmine ecco, quello sì, anche perchè io non credo nel colpo di fulmine. Il colpo di fulmine va bene ma per un’avventuretta che può durare sei, sette mesi, ecco, ma poi non è quello l’amore: l’amore deve crescere man mano e com’è stato nel nostro caso.

Canio: Beh, poi sono cominciate le prime telefonate, le prime uscite insieme e quindi poi la cosa è continuata, si è intensificata e poi…è arrivato il millenovecentottanta (1980) e l’ottantuno (81) ci siamo sposati.

Anna: Parlami un po’ della tua attività di arbitro.

Canio: Beh, la mia attività di arbitro comincia nel millenovecentosettantatre (1973) con i primi campionati regionali. Comincio a mettere le mutande nere come a noi…le giacchette nere… come a noi in Italia ci chiamano e comincio ad andare in giro per la regione.

Anna: Viaggi molto? Ti piace viaggiare?

Canio: Sì viaggio molto, contro quello che poi sono i voleri della famiglia perchè come tu ben sai, la famiglia ti vuole sempre vicino. Questo lavoro, poi l’altro lavoro dell’agenzia teatrale mi portano via molto tempo. Il sabato e la domenica sono impegnato per l’attività arbitrale quindi mi resta poco tempo nel seno della famiglia.

 

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